Non solo gara, a Roma. Alla 28° edizione della maratona capitolina fanno notizia alcuni dettagli che danno solennità all’evento e ne evidenziano lo spirito sportivo e di amicizia che nella mattinata di oggi ha convogliato sulla Città Eterna ben trentamila runners. Oltre 7500 quelli stranieri. Poco prima della partenza sfrecciano nei cieli della Capitale le Frecce Tricolori. È una prima assoluta, complice il 100° anniversario dell’Aeronautica Militare. Anche quest’anno c’è il tenore Carlo Assogna che, oltre all’Inno di Mameli, esegue “Nessun dorma” dalla Turandot pucciniana. Significativa la partecipazione alla gara di Mattia Maestri che a Codogno fu il primo paziente Covid in Italia. Abebe Bikila resta l’indimenticabile eroe etiope che nel ’60, alle Olimpiadi di Roma, conquistò l’Oro gareggiando a piedi nudi. In suo onore, anch’egli scalzo, correrà il connazionale Ermias Ayele, l’ex direttore di gara della Great Ethiopian Run. All’Angelus ci sarà anche l’accorato saluto di Papa Francesco agli atleti. Andiamo alla cronaca, quella sportiva.
Si parte alle 8,00 precise e a dare il via dai Fori Imperiali è Alessandro Onorato, assessore allo sport di Roma Capitale. Al Km. 5 il primo rilevamento cronometrico. I battistrada impiegano 15’01”. Si tratta dei keniani Wilfred Kigen, Nicodemus Kimutai, Rodgers Keror e Felix Kirui e degli etiopi Heye Berhanu, Alemu Gemechu e Sisay Berhanu Fikadu. L’intruso tra i capifila è il marocchino Taoufik Allam che al termine vincerà la gara. Anche per merito di ottime “lepri”, ai primi occorrono non più di 3 minuti a chilometro. Coi primi inseguitori ci sono, a 30”, i nostri La Rosa e Crippa mentre Giacobazzi transita col tempo di 16’20”. Al decimo chilometro si conferma il gruppo di testa che passa in 29’56” ma gli italiani perdono terreno. Ora sono oltre il minuto. Passano ulteriori cinque chilometri e la situazione in testa non cambia. Neka Crippa però stacca gli altri italiani inserendosi nel gruppo degli inseguitori immediati. A metà percorso l’etiope Gemechu rimane indietro di 27”. Il resto non cambia e anche la media per Km rimane identica in 3’. Kigen, già autore di timidi allunghi, al km #33 si stacca proprio in coppia con Allam. Sarà lo scossone determinante della corsa. Almeno fino a quando, poco prima del 40°, il Marocchino stacca inesorabilmente il Keniano e al passaggio gli infligge 20”. E sul traguardo Taoufik Allam registrerà il tempo di 2h007’43” portando per la prima volta il proprio Paese sul gradino più alto del podio nella Stracittadina romana. Keniane le altre due piazze: Kigen (2h08’44”) e Keror (2h10’49”). 2h12’10” è invece il tempo sulla finish line di Neka Crippa, primo della pattuglia italiana, sesto assoluto in classifica. Stefano La Rosa chiude ottavo col tempo di 2h18’01”.
La gara al femminile vede imporsi la keniana Betty Chepkwony che rosicchia 7” al suo “personale”. A completare il podio ci sono due atlete etiopi. Si tratta di Fozya Jemal Amid (2h25’08”) e Zinash Getachew che chiude in 2h25’58”. La più brava tra le italiane sarà Arianna Lutteri che ha coperto la distanza in 2h47’08”.